La nostra zona d’ombra – parte 1

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La nostra zona d’ombra – parte 1

Per trovare il coraggio di condurre una vita autentica dobbiamo addentrarci nei luoghi oscuri del nostro sé meno autentico.
Dal profondo della nostra psiche l’ombra esercita un potere enorme sulla nostra vita.
Determina ciò che possiamo e non possiamo fare, ciò da cui saremmo attratti e ciò che eviteremo; i motivi che ci spingono ad amare certe persone e a criticarne altre.
L’ombra ci assegna dei ruoli predestinati che interpretiamo supinamente in qualsiasi aspetto della nostra vita, dal lavoro all’amore.
Ecco perché smascherarla e comprenderla è assolutamente indispensabile.
La forza dell’ombra, che ci spinge a fare cose che non vorremmo, può essere riconosciuta solo esponendola alla luce della nostra consapevolezza.
L’esplorazione del nostro lato oscuro è la via alla comprensione del perché agiamo in modo incoerente rispetto alle aspirazioni della nostra mente conscia.
In passato abbiamo vissuto momenti in cui il dolore emotivo era troppo forte per poterlo sopportare, così lo abbiamo represso, cacciandolo nell’oscurità dell’ombra.
La nostra ombra è sempre connessa ad uno specifico evento traumatico o a una combinazione di momenti dolorosi.
La nostra ombra è nata probabilmente quando eravamo giovanissimi, prima ancora che la nostra capacità di raziocinio si fosse sviluppata abbastanza per filtrare i messaggi provenienti dalle persone che si prendevano cura di noi, o dal mondo in generale.
I messaggi negativi penetrano nel subconscio e vi si installano come virus alterando la nostra percezione di noi stessi e provocando il blocco di tutti quegli aspetti della nostra personalità che per qualche motivo abbiamo ritenuto inaccettabili.
Per assicurarci la sopravvivenza emotiva, abbiamo sistematicamente nascosto il nostro vero sé ogniqualvolta un nostro atteggiamento ha incontrato dure critiche o suscitato punizioni ingiustificate.
Giorno dopo giorno, senza nemmeno accorgercene, abbiamo eretto dei muri per difenderci, ma oscurando la nostra vera natura.
Genitori, insegnanti, amici e a società nel suo complesso ci hanno insegnato che per meritarci amore ed accettazione dovevamo adeguarci a certi copioni predefiniti.
Ci siamo così resi conto che alcuni tratti comportamentali erano criticati, o comunque ritenuti indegni di amore ed accettazione, mentre altri venivano colmati di attenzioni. Da quel momento abbiamo preso le distanze da qualsiasi aspetto della nostra personalità che non si adeguasse agli standard ideali.
Alla fine ci siamo completamente identificati con il personaggio interiore che ci sembrava più accettabile nel nostro ambiente sociale.
La cosa più incredibile è che, sebbene il ruolo che ci siamo assegnati sia privo di gioia, ce lo teniamo stretto.
Cercando di esprimere soltanto gli aspetti che riteniamo socialmente accettabili, reprimiamo alcune delle nostre peculiarità più preziose e interessanti.
Solo in presenza del nostro sé più completo, libero da qualsiasi censura, potremo comprendere la nostra totalità e unicità, uscendo finalmente da un interminabile conflitto interiore.

Liberamente tratto da “The Shadow Effect” – Debbie Ford

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